Mastopessi: cos’è, indicazioni, decorso post operatorio
Da redazione
Aprile 25, 2022
Gli interventi chirurgici al seno sono tra i più richiesti in assoluto. Nulla di sorprendente se si pensa che a essere coinvolta è una parte del corpo fondamentale per la femminilità. Il décolleté, inoltre, va incontro nel corso della vita a numerosi cambiamenti che possono comprometterne la forma e il tono. Queste modificazioni fanno la loro comparsa a seguito della gravidanza, ma anche quando si ha a che fare con forti dimagrimenti.
Nelle situazioni appena ricordate, l’intervento più indicato è quello della mastopessi. Non importa che si scelga per l’operazione un chirurgo plastico Roma piuttosto che un professionista attivo in un’altra città: in tutti i casi, la mastopessi è fra le procedure chirurgiche più effettuate. Vediamo nelle prossime righe le caratteristiche dell’intervento, le indicazioni precise, il decorso post operatorio.
Cos’è la mastopessi?
La mastopessi è un intervento di chirurgia estetica del seno grazie al quale è possibile risollevare i tessuti mammari. In virtù di questa peculiarità, è spesso chiamato in causa con l’espressione “lifting del seno”.
Quali sono le indicazioni?
L’indicazione principale per la mastopessi è la cosiddetta ptosi mammaria, ossia un accentuato rilassamento della pelle del seno con caduta dei tessuti verso il basso. Il quadro in questione si presenta, come già accennato, a seguito di gravidanze, dopo cambiamenti di peso importanti e, in alcuni frangenti, può essere presente anche naturalmente.
Nelle situazioni in cui anche il volume non risulta soddisfacente, si procede, nell’ambito della medesima seduta operatoria, all’impianto di protesi mammarie.
Che anestesia si utilizza?
Quando si parla di mastopessi – ma anche di interventi di chirurgia estetica in generale – è naturale farsi domande in merito all’anestesia. Nel caso del lifting del seno, nella quasi totalità dei casi si ha a che fare con l’anestesia locale con leggera sedazione. Se le condizioni della paziente lo consentono, si può effettuare senza problemi l’intervento in day hospital.
Cosa sapere sul decorso
La mastopessi è un intervento di routine per tutti i chirurghi plastici. Procedura con una durata media compresa tra 1,5 e 2 ore, richiede, in linea di massima, 7/10 giorni per il ritorno al sociale. Dopo 6/8 settimane circa, è possibile riprendere con l’attività sportiva, concentrandosi, se possibile, sull’allenamento delle gambe.
Entrando nel vivo di quello che succede dopo l’intervento, è doveroso ricordare che, nel corso dei primi due giorni successivi all’operazione, è bene osservare il riposo assoluto. In questo lasso di tempo potrebbe comparire del gonfiore e delle ecchimosi. Nulla di preoccupante! Si tratta di complicanze frequenti che interessano la zona trattata durante l’atto chirurgico.
Dopo tre giorni, si può riprendere piano piano a gestire le proprie attività quotidiane. Essenziale è fare attenzione a non sollevare carichi eccessivi e a evitare di esporsi ad alte temperature (niente trattamenti come il bagno turco, per intenderci).
I risultati della mastopessi possono potenzialmente durare per un ampio numero di anni. Tutto dipende da come la paziente mantiene il suo corpo. Se si prendono tanti kg, è il chiaro che l’esito dell’intervento risulta compromesso.
Un aspetto sul quale molte donne che si approcciano a questa procedura chirurgica si soffermano riguarda la possibilità di allattare dopo l’intervento. Oggi come oggi, vengono utilizzate per la mastopessi delle tecniche all’avanguardia che non creano alcun problema da questo punto di vista. La funzionalità del capezzolo e dei dotti galattofori viene infatti preservata, a prescindere che si scelga o meno di impiantare le protesi per aumentare il volume del décolleté.
Per quanto riguarda la sicurezza degli impianti, non bisogna assolutamente preoccuparsi. La chirurgia plastica in Italia è ad altissimi livelli e tutti i professionisti utilizzano prodotti certificati, consegnando alla paziente il cosiddetto patentino delle protesi, un documento caratterizzato dalla presenza di specifiche su numero seriale, volume e tipologia di impianto.
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