Un cambiamento che, negli ultimi anni, ha interessato la società italiana è senza dubbio il progressivo aumento di età della popolazione. Questo ha portato e continua a portare numerose famiglie a dover gestire le decisioni relative alla quotidianità di parenti anziani.
Sono diverse le soluzioni che si possono chiamare in causa in questi frangenti. Tra questi, rientrano le case di riposo e le RSA. Sì, si tratta di due luoghi tra loro diversi. Quali sono le differenze? Nelle prossime righe, scopriamo assieme la risposta a questa domanda.
Casa di riposo: ecco cosa sapere
Quando si parla della casa di riposo, si inquadra una struttura destinata a ospitare anziani totalmente o parzialmente autosufficienti. Ciò implica che il personale medico non è presente tutto il giorno. Da non dimenticare, però, è la possibilità di fare riferimento agli infermieri.
A prescindere che si parli di casa di riposo Roma o di strutture attivi in altre zone d’Italia, quando si parla di questi luoghi è necessario ricordare che si contraddistinguono per un’ampia offerta di attività ricreative. Un altro aspetto degno di nota riguarda il fatto che, in alcune strutture, gli ospiti alloggiano presso appartamenti.
RSA: caratteristiche delle strutture
Passiamo ora alle RSA, iniziando a far presente che, quando si chiamano in causa queste strutture, si inquadrano le cosiddette Residenze Sanitarie Assistenziali. A differenza delle case di riposo, queste strutture sono destinate a ospiti non autosufficienti per via di problematiche di natura sia fisica, sia intellettiva.
Alla luce di quanto appena specificato, il personale delle RSA comprende anche i medici, che sono presenti in struttura 24 ore su 24. Da non dimenticare è anche la presenza dei terapisti e di un numero specifico di infermieri (la normativa italiana ne prevede uno ogni cinque ospiti).
Esattamente come nel caso delle case di riposo, anche in quello delle RSA si può avere a che fare con strutture pubbliche o private. Nel primo caso, il pagamento della retta è coperto totalmente o in parte dal Servizio Sanitario Nazionale. Nel secondo, invece, è tutto a carico delle famiglie degli ospiti.
Fondamentale è specificare che di RSA non ne esiste un’unica tipologia. Si può per esempio parlare di RSSA. In questo frangente, si ha a che fare con residenze che mettono a disposizione servizi sanitari e assistenziali a un’utenza di età superiore ai 65 anni e con gravi deficit psico-fisici. Essenziale è ricordare che si tratta di pazienti che richiedono un’assistenza medica non complessa ma un focus specifico sugli interventi socio-assistenziali.
Cosa scegliere?
Arriviamo ora a parlare di una questione che interessa come già detto a tantissime persone. Cosa è meglio scegliere tra casa di riposo e RSA? Il criterio principale è la condizione fisica e psichica dell’anziano. Nelle situazioni in cui si ha a che fare con patologie neurodegenerative, come per esempio l’Alzheimer, la RSA è la soluzione migliore.
Nei casi in cui, invece, l’anziano è autosufficiente e ha bisogno di vivere in un contesto in grado di stimolare la sua socialità, la casa di riposo è la scelta giusta.
In tutte le situazioni, è opportuno consultare tutti i membri della famiglia, in modo da trovare un accordo in merito a una scelta importantissima. Inoltre, è bene, in generale, scegliere una struttura non troppo lontana da casa dell’anziano, in modo da rendere il distacco dagli spazi domestici il meno traumatico possibile.
A prescindere che si parli di casa di riposo o RSA, prima di fare la scelta definitiva è bene visitare la struttura e valutare il modo in cui il personale illustra i servizi. In caso di scelta della RSA, è fondamentale accertarsi del fatto che per ogni ospite venga stilato un piano sanitario personalizzato.