Negli ultimi anni, in particolar modo negli ultimi dodici mesi, si è parlato in misura crescente di disinfestazione. In tanti, però, non sanno esattamente di cosa si tratta ed affrontano l’argomento in modo abbastanza superficiale. La disinfestazione, tecnicamente parlando, non è altro che l’insieme di quelle operazioni volte alla limitazione o l’eliminazione di parassiti e di microorganismi presenti nell’ambiente.
Mai come in come in questo momento, le disinfestazioni sono richieste da privati e imprese, in particolar modo quelle ambientali. L’avvento del nuovo coronavirus, infatti, non ha fatto altro che implementare le richieste, con la scopo di preservare la salute di tutte le persone che vivono o lavorano in un determinato ambiente.
Disinfestazione chimica: in cosa consiste?
La disinfestazione si pone l’obiettivo di liberare le zone infestate dagli agenti patogeni prima che si possano insediare e riprodurre. Effettuata efficacemente e da seri professionisti, consente di preservare la salute individuale di ogni singolo soggetto, mettendoli al riparo dal rischio di potersi ammalare a causa di scarse condizioni igienico-sanitarie.
Non tutti gli interventi, per quanto ovvio, possono essere equiparati. Ed è per questo motivo che esistono diverse tecniche di disinfestazione, ognuna delle quali mirata alla risoluzione del problema. Nel prosieguo dell’articolo andremo ad analizzare, brevemente, quali sono quelle più frequenti ed importanti, che nel corso degli anni, grazie alla costante ricerca in ambito scientifico e medico, si sono ampliate significativamente.
Le disinfestazioni chimiche contemplano l’utilizzo di insetticidi tramite l’utilizzo di Biocidi, gel composti da Biocidi adescanti o sistemi gassosi. A questa tecnica si ricorre, ad esempio, nella lotta a scarafaggi e blatte, insetti temibili per la salute e le condizioni igienico-sanitarie di qualsiasi ambiente. Le aziende leader del settore possono utilizzare delle metodologie atte ad evitare che si possa manifestare una vera e propria infestazione.
Termonebbiogeno e fumiganti: quali sono le differenze?
Negli ultimi anni, un altro tipo di intervento viene richiesto in misura frequente: la criodisinfestazione. Questa tecnica è mirata, in modo specifico, alla lotta contro cimici, pulci e zecche, particolarmente indicato per le abitazioni private dove gli insetticidi possono causare allergie e disturbi. Questo tipo di disinfestazione, normalmente più onerosa dal punto di vista economico, è di chiaro stampo ecologico.
La disinfestazione con il termonebbiogeno è un’altra opportunità alla quale volgere il proprio sguardo. Afferente al mondo delle disinfestazioni chimiche, è uno strumento assai potente ed utilizzato soprattutto in ambito industriale. E’, a tutti gli effetti, il mezzo più efficace per la disinfestazione di fogne, pozzetti e condotti di scolo delle acque, luoghi dove possono insediarsi indisturbate le blatte.
Il termonebbiogeno, di conseguenza, è indicato per i grandi luoghi, mentre risulta di fatto inutilizzabile negli appartamenti o negli uffici, considerata la carica residua della nebbia piuttosto elevata. In questi posti, invece, si deve ricorrere alla cosiddetta disinfestazione fumiganti, che consente, al pari dei termonebbiogeni, di risolvere efficacemente i problemi di infestazione dagli insetti.
Disinfestazione ad ultrasuoni
Il grande vantaggio di questo strumento è nel potere del fumo, che riesce a raggiungere anche zone delle case particolarmente ostiche, come i controsoffitti e tutte quei luoghi impervi dove si possono insediare gli insetti. Qualsiasi spazio di dimensioni ridotte ben si presta al loro utilizzo: cantine, solai, sgabuzzini, soffitti, etc.
Una metodologia di disinfestazione particolarmente moderna è quella ad ultrasuoni, che si pone l’obiettivo di allontanare le specie nocive senza ricorrere all’utilizzo di alcun composto. L’emissione degli ultrasuoni ha come scopo di evitare che gli insetti si possano introdurre nell’abitazione, garantendo serenità e benessere all’intero nucleo familiare: grazie all’emettitore di ultrasuoni cercano di colpire il sistema nervoso dell’insetto, creando stordimento ed evitando, quindi, il loro avvicinamento.