Gru per cantiere: come orientarsi in fase di acquisto
Da redazione
Febbraio 07, 2022
In un cantiere si tratta di attrezzature che fanno spesso e volentieri la differenza in termini di sicurezza nello svolgimento di determinati lavori e attività. Stiamo parlando delle gru edili: nel corso degli ultimi tempi, sono sempre di più le aziende che scelgono di non investire una cifra eccessiva per l’acquisto, puntando piuttosto sulla soluzione del noleggio.
Proprio a tale riguardo, ci sono numerose piattaforme che sono presenti sul web in grado di offrire un’ampia e variegata gamma di scelta nel campo del noleggio gru. Come si può facilmente intuire, non si tratta affatto di una scelta semplice da fare, ma bisogna tenere in considerazione un gran numero di fattori che potrebbero fare la differenza.
Tante tipologie di gru
Una gru che viene realizzata per operare nei cantieri serve essenzialmente a spostare oppure a sollevare dei carichi e dei materiali estremamente pesanti. È chiaro che possono essere sviluppati dei modelli per svolgere delle operazioni del tutto particolari, che sono impossibili da portare a termine usando altri macchinari. Ecco spiegato il motivo per cui le gru non vengono utilizzate solo ed esclusivamente in ambito edile, ma anche in tanti altri ambiti, come ad esempio nelle fabbriche, nel campo dei trasporti e nelle officine.
Nel momento in cui si fa riferimento all’ambito edile, però, sono sostanzialmente due le tipologie di gru da tenere in considerazione, ovvero le gru a torre e le autogru. Nel primo caso si tratta della tipologia di gru da cantiere maggiormente utilizzata, mentre nel secondo caso si tratta di gru, che vengono chiamate anche “a falcone”, mobili, ovvero che sono dotate di un braccio articolato che viene installato direttamente sulla motrice. In questo modo, la gru può essere mossa e collocata esattamente nel punto in cui si ha necessità.
Le caratteristiche dal punto di vista tecnico
Analizzando la struttura di una gru, si può facilmente intuire come siano formate da un braccio, oppure una torre, che offre la possibilità di gestire e muovere un altro organo di natura meccanica, che si occuperà di effettuare il sollevamento oppure la movimentazione di oggetti e materiali di differenti dimensioni e peso. È facile notare, quindi, come la componente finale di ciascuna gru non sia altro che un gancio oppure una componente meccanica, come ad esempio una fune piuttosto che un braccio mobile.
La gru, in fondo, non è altro che la vera e propria evoluzione della carrucola. In effetti, il principio, sia meccanico che dinamico, che sta alla base di entrambi i macchinari è identico. Con il passare degli anni, chiaramente sono stati realizzati dei tipi di gru molto avanzate e sempre più stabili e funzionali, in maniera tale da adattarsi alle più disparate esigenze.
Quali sono le tipologie di gru più diffuse
Proviamo ad approfondire le tipologie di gru che sono maggiormente diffuse sul mercato. Si tratta, in primo luogo, delle gru a torre, ovvero il modello che risulta essere maggiormente diffuso all’interno dei cantieri. Poi troviamo le gru a ponte, che possono essere mono oppure bi-trave: si tratta di un modello spesso impiegato all’interno delle cave oppure nei depositi.
Le autogru a falcone, invece, si caratterizzano per essere realizzate in svariate dimensioni e possono essere facilmente trasportate. Nel caso delle gru a colonna, chiamate anche gru a bandiera, invece, l’impiego principale è quello all’interno delle autofficine e all’interno dei depositi. Le gru a portale, chiamate anche anche a cavalletto, possono essere montate su ruote, fisse oppure regolabili, e rappresentano un’ottima soluzione in tutti quei casi dove è impossibile prevedere l’uso di una gru fissa, dato che lo spazio a disposizione è troppo ridotto.
Articolo precedente
Come scegliere una friggitrice ad aria
Articolo successivo
I vantaggi di Amazon rispetto al proprio e-commerce
redazione