Gli errori più comuni durante le operazioni chirurgiche e come ottenere un risarcimento

Gli errori durante le operazioni chirurgiche rappresentano eventualità dai risvolti preoccupanti, spesso e volentieri tragiche. Tuttavia possono accadere, e tutto ciò al netto delle eccellenze che pure vanta il nostro sistema sanitario, riconosciuto come uno dei migliori al mondo. In questi casi, il primo passo è rimettersi in sesto. Il secondo, chiedere un risarcimento, desiderio quanto mai legittimo viste le circostanze.

Vale la pena dunque fare una panoramica degli errori più comuni, tra quelli che vengono compiuti durante le operazioni chirurgiche, e fornire qualche informazione circa il rapporto malasanità e risarcimento dei danni..

Il problema degli errori “sotto i ferri”

Il rischio, sia chiaro, non è alto. Tuttavia, non è mai pari allo zero. Insomma, qualcosa può sempre andare storto. Alcuni errori, per quanto dannosi, sono più frequenti di altri. Ecco quali.

  • Inadeguata sanificazione degli strumenti e degli ambienti. E’ l’errore più comune in assoluto. Basta una piccola distrazione, una minuscola violazione del protocollo, è il rischio di contrarre infezioni è reale. Le infezioni ospedaliere, d’altronde, sono un fenomeno piuttosto noto.
  • Errore materiale nell’esecuzione dell’intervento. Sotto questa categoria rientrano molte tipologie di errori. Il più grave, probabilmente, è l’asportazione parziale delle masse tumorali, laddove l’operazione prevede l’asportazione totale. Errori di questo tipo, infatti, pregiudicano radicalmente il quadro clinico, spesso in modo irreversibile.
  • Compromissione delle arterie. Un altro errore comune consiste nel danneggiamento di un’arteria, che è tanto più frequente quanto più difficile è l’intervento. In buona parte dei casi, tali errori vengono compiuti durante interventi al pancreas e al fegato. Errori potenzialmente fatali, o che comunque causano delle brutte emorragie.
  • Errore nella sutura. Molti lo considerano un errore da principianti, ma può comunque accadere, soprattutto se il taglio è molto esteso. In questo caso, la rimarginazione delle ferite diventa un processo lungo e spesso doloroso.

Che tipo di danno si configura

Ovviamente, occorre disciplinare caso per caso, ma potenzialmente gli errori durante le operazioni chirurgiche possono causare danni di tutti i tipi. Nello specifico…

  • Danni biologici. E’ l’eventualità più frequente, in qualche modo più naturale. A un errore di tipo medico, segue un danno di tipo fisico, con dolore e disagi connessi. Fermo restando che nella categoria danno biologico rientrano anche i danni psichiatrici, ovvero corrispondenti alla comparsa di patologie come depressione, ansia depressiva etc.
  • Danni morali. Per danno morale si intende quello stato di sofferenza che riguarda la sfera emotiva ma che non comprende situazioni patologiche. Il riferimento è all’ansia non patologica, alla tristezza, alla vergogna, al turbamento d’animo etc. Tutti sentimenti che normalmente seguono a una operazione chirurgica andata male.
  • Danni patrimoniale. E’ il tipo di danno meno frequente, quando si parla di errori sanitari, anche perché il lavoro dipendente offre un certo margine in termini di gestione delle malattie. Ovviamente, il danno patrimonio è più facilmente configurabile quando il danneggiato esercita una professione autonoma.

A chi affidarsi

Ovviamente, per quanto in linea teorica il risarcimento spetti ogni qual volta un chirurgo commette un errore, niente si può dare per scontato. In breve, è il giudice a scegliere se accogliere la richiesta di risarcimento e l’ammontare di quest’ultimo. In questo contesto, assume una importanza radicale le competenze che l’avvocato, o meglio ancora lo studio legale, è in grado di esprimere.

Il consiglio è infatti di rivolgersi a uno studio legale, piuttosto che al singolo avvocato, in quanto può vantare il contributo di più professionisti, con tutto ciò che ne consegue per l’efficacia dell’azione. Il secondo consiglio è di rivolgersi solo a studi legali che siano specializzati nei risarcimenti danni. Infatti, la materia è più complessa di quanto si possa immaginare, anche per un avvocato, e una lunga esperienza sul campo è quanto mai gradita.