Cosa fa l’architetto, mansioni e competenze

Che cosa fa un architetto? Sono in tanti a porsi questa domanda, spesso gli stessi architetti non sanno realmente cosa fare in quanto tali e quali sono le loro mansioni e competenze quando decidono di seguire un determinato progetto.

La progettazione architettonica e quindi la casa, fin dall’antichità è sempre stato l’argomento centrale di ogni civiltà.

La casa era vista come una sorta di rifugio e come tale le popolazioni erano sempre ben attente nel progettare una casa in un determinato modo piuttosto che in un altro, facendo sempre attenzione al posto in cui costruirla, stando al riparo dalle intemperie e da qualsiasi attacco.

Riportando il tutto al mondo moderno le cose non sono cambiate più di tanto e l’architettura è ancora al centro della creazione di una città o di un singolo nucleo abitativo.

Quello che è cambiato sono le esigenze delle persone che si focalizzano maggiormente su di un’abitazione confortevole e con un buon gusto estetico.

Il lavoro di un architetto diventa quindi indispensabile al fine di progettare edifici.

Non è visto in questo modo da tutti però, sono in tanti a credere che le mansioni dell’architetto possano essere svolte anche da altre persone e da altri professionisti.

Sottovalutando questa figura e rischiando spesso di portare al termine dei progetti non perfettamente in linea con l’idea che si aveva all’inizio.

Detto questo, cosa fa l’architetto?

In parole semplici l’architetto si occupa della progettazione di un edificio, più nello specifico però, prima di realizzare un progetto o disegno, deve valutarne la fattibilità.

Andiamo per step:

La prima fase del lavoro di un architetto è l’analisi delle esigenze del committente e la valutazione della sua fattibilità in base a quelle che sono le norme vigenti in materia di costruzione dell’edificio, rispetto dell’ambiente e della pianificazione.

La seconda fase riguarda la progettazione con la creazione di una prima bozza su carta del progetto ideato e la successiva conversione in digitale dello stesso su programmi CAD.

Segue poi la renderizzazione del progetto da presentare al committente con i relativi costi e i tempi di riuscita dello stesso.

Alla presentazione del progetto segue la fase di ascolto, ovvero la fase di scambio di pareri tra il committente e l’architetto con la relativa rielaborazione del progetto in base alle idee del cliente finale.

Con i documenti di costruzione si dà il via all’iter che permette a tutti i costruttori di capire come comportarsi nel cantiere edile. Un architetto in tutto questo supervisiona la fase di costruzione per intervenire in caso di particolari problematiche al fine di realizzare il progetto così come pensato con il cliente.

Si può inoltre occupare della ristrutturazione di un edificio civile e del design degli interni dello stesso (svolgendo quindi il lavoro da interior designer).

Quali competenze deve avere un architetto?

Se pensiamo al fatto che, prima di avviare la costruzione, l’architetto deve essere a conoscenza della storia del quartiere in cui ergerà l’edificio, vien da sé pensare che le competenze attribuibili ad un architetto siano davvero tante (e non è sbagliato pensarlo!).

• Difatti un architetto deve conoscere il disegno tecnico;
• Deve essere competente nell’uso di un programma di progettazione CAD per la virtualizzazione del disegno;
• Deve essere empatico nei confronti del cliente e deve essere rispettoso delle normative vigenti anche nella gestione del cantiere civile;
• Deve essere a conoscenza di tutte le materie di edilizia che riguardano la fisica ambientale, la gestione degli impianti e il loro funzionamento e l’idoneità statica degli edifici.

Come si diventa architetti

Dopo aver capito chi è, cosa fa e quali competenze occorrono per essere un architetto, parliamo del percorso di studi da effettuare per diventare un architetto.

Il primo passo sarà iscriversi al percorso di laurea in architettura scegliendo una delle quattro possibili specializzazioni che presenta questo percorso fra:

• Architettura;
• Restauro;
• Conservazione beni architettonici ambientali;

La laurea in architettura è una magistrale a ciclo unico (avrà durata di 5 anni) al termine dei quali l’architetto non potrà ancora esercitare la libera professione.

Per essere considerato un architetto e avere una vera e propria professione, dovrà sostenere un esame di abilitazione alla professione (chiamato anche esame di Stato).

Al termine di questo, con l’iscrizione all’albo degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) potrà lavorare come architetto a tutti gli effetti. Una volta iscritto all’albo bisognerà conseguire dei crediti formativi chiamati CFP esistono corsi cfp per architetti che rilasciano questo tipo di crediti, uno dei siti più famosi in Italia è uniformare.it.

Perché diventare architetti

Dopo questo breve viaggio nella figura dell’architetto e nel settore edile, traiamo le conclusioni.

Se vi sentite delle persone creative e se vi piace essere sempre al centro dell’attenzione e mostrare sempre quella che è la vostra “impronta professionale”, mostrare tutta la vostra creatività ed inventiva su foglio (o programma di progettazione) e diventare architetti professionisti può essere la scelta giusta per voi.

È una professione che ad oggi presenta tante proposte di progetti sia da privati che da enti pubblici ed è inoltre molto versatile visto che permette di lavorare nel restauro di edifici, così come nella costruzione o nella pianificazione territoriale, dei paesaggi e dell’ambiente.

Tutto questo va messo però in relazione a studi di architettura impegnativi con materie che, alle volte, possono risultare difficili allo studio.

Inoltre, la formazione continua che sono tenuti a fare gli architetti per continuare ad esercitare la propria professione prevede uno studio e degli aggiornamenti continui in materia anche dopo essersi realizzati nel settore.

Insomma, la strada è impervia, ma la giusta motivazione e perseveranza vi ricompenserà a modo!